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Il corretto uso della mascherina chirurgica (contro il Covid-19)

Il corretto uso della mascherina chirurgica (contro il Covid-19)

Il corretto uso della mascherina chirurgica contro il Covid-19

In questo articolo vi parliamo del corretto uso della mascherina in ambito odontoiatrico e non. Da un colloquio fatto con il professor Antonio Scarano dell’Università di Chieti.

La trasmissione del virus Covid-19, avviene nella maggior parte dei casi a causa di goccioline della grandezza maggiore o uguale a 5 micron (1micron corrisponde ad un millesimo di millimetro, cioè un millimetro tagliato in mille parti), generate dal tratto respiratorio di un soggetto infetto che produce un colpo di tosse (velocità uscita 100km/h) o uno starnuto, (velocità uscita 300km/h), ed espulse a breve distanza di circa 1 metro o più.
Goccioline che possono essere emesse anche quando si parla.

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Tali goccioline possono rimanere sospese nell’aria, o possono depositarsi sulla mucose nasali, orali o sulle congiuntive degli occhi, durante contatti stretti o nel raggio di un metro, tra una persona e l’altra.
Le goccioline generate dalla tosse possono avere dimensioni che vanno da 0,1 a 900 micron, sebbene nel 97 % dei casi esse hanno le dimensioni di 1micron.
Queste particelle proprio per le loro diverse grandezze possono raggiungere distanze differenti.
Quelle più grandi, essendo più pesanti, cadono a terra o sulle superfici che incontrano durante la caduta e, se infette, possono contaminare la superficie fino a 9 giorni.
Le particelle più piccole, invece, le si deve considerare come una piuma nell’aria, dove per la presenza di correnti o flussi aerei, possono spostarsi nell’aria fino ai 3 o ai 4,5 metri di distanza, e rimanere sospese per periodi di tempi diversi a seconda se si è in ambiente chiuso o aperto, a seconda del grado di umidità, se vi sono correnti d’aria presenti, etc.
L’importante quindi, è arieggiare tutti gli ambienti chiusi in cui ci sono state più persone, per almeno 15 minuti, così da creare un ricircolo d’aria pulito.

Avendo queste informazioni, come ci si può proteggere da tutto ciò? La risposta è usare la mascherina.
Ci sono tre tipologie diverse di mascherine che si differenziano tra loro per composizione e funzione:

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 Come è fatta la mascherina chirurgica

La mascherina chirurgica è fatta di tre strati: uno esterno e uno interno di tessuto ed uno nel mezzo di polipropilene, che funge da filtro; tale protezione riesce a trattenere particelle piccole fino a 5 micron di grandezza. Ogni strato è messo in modo tale da creare una sovrapposizione dei pori con lo strato sottostante, così da riuscire ad intrappolare anche le particelle più piccole. Nello strato intermedio poi, vi è una carica elettrostatica, che è fondamentale per bloccare lì, nel mezzo, le particelle filtrate dai rispettivi strati esterno, interno. È proprio la qualità di questo strato intermedio, che se ben fatto, arriva a  proteggere da particelle con grandezza fino a 0,9/0,6 micron .

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Come indossare la mascherina chirurgica

È importante indossare la mascherina avendo cura di coprire bene la bocca e il naso dopo essersi lavati con moltissima attenzione le mani. Far aderire bene il bordo di metallo sopra il setto nasale così che ci sia un maggior contatto tra viso e mascherina e diminuisca lo spazio che rimane aperto ai lati della bocca.

Quando é indossata, non si deve più toccare poiché lo strato esterno potrebbe essere stato contaminato da particelle presenti nell’aria, mentre lo strato interno bisogna assolutamente non contaminarlo con le proprie mani. Va quindi manipolata solo per gli elastici laterali.

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Solitamente una mascherina chirurgica, a livello medico, è considerato materiale “usa e getta”; mentre, per chi di voi che, già diligentemente, la usa quando esce di casa, per motivi di strettissima necessità come la spesa o il lavoro, può indossarla per un massimo di 6h (anche non consecutive).

Un metodo naturale, poi, per sterilizzarle e poterle ancora riutilizzare è quello di esporre la mascherina usata, ai raggi del sole per qualche ora; oppure in modo artificiale per chi ne avesse la possibilità con i raggi UV.

Differenza fra mascherine FFP1, FFP2 e FFP3

Le mascherine FFP2 e FFP3, a differenza delle FFP1, hanno una durata massima di 8h, sono formate da 4 o 5 strati, e alcuni modelli possono avere una valvola con l’unica funzione di facilitare l’espirazione; di conseguenza non essendo un filtro essa non è da considerarsi un elemento aggiuntivo di maggior protezione.
Il punto di forza di queste mascherine è dato dall’aderenza perfetta al viso, e dal numero di strati che la compongono (4 o 5) che riescono a bloccare particelle ancora più piccole della grandezza da 0,3 a 0,04 micron. Queste mascherine sono indicate per operatori sanitari e per coloro che dovessero trovarsi in contatto con individui sicuramente o potenzialmente positivi al Covid-19.

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Sono poi obbligatorie in ambienti nei qual si può creare un aerosol, cioè una nuvola di aria e acqua le cui goccioline vengono frantumate in particelle ancora più piccole (0,3 micron), dove solo la mascherina FFP3 protegge.

La mascherina chirurgica, FFP1, è un dispositivo di protezione individuale (DPI) di facile reperibilità e basso costo, che garantisce un’ottima protezione nello svolgimento delle attività quotidiane.

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Per concludere, alcuni consigli pratici:

  1. Sarà buona norma imparare ad usare sempre la mascherina quando si esce di casa.
  2. Rivolgere la parola solo a persone che a loro volta indossano una mascherina.
  3. Indossare un paio di guanti prima di entrare in luoghi chiusi.